venerdì 6 luglio 2007

Domande di tutti i giorni, prendendo in prestito Kierkegaard

Domande di tutti i giorni, prendendo in prestito Kierkegaard:
"Dove sto? cosa vuol dire: il mondo? Cosa significa questa parola? Chi mi ha tirato proditoriamente nella faccenda, e adesso mi ci lascia dentro? Chi sono io? Come sono entrato nel mondo? Perché non m'hanno interpellato, perché non m'hanno istruito su regole e costumi, invece d'intrupparmi quasi che fossi stato comperato da un mercante di mozzi? Come sono diventato socio nella grande impresa che chiamano realtà? Perché devo essere socio? Non è facoltativo? E se devo esserci costretto, dov'è allora il direttore? Dove devo rivolgermi col mio reclamo? Dopotutto, la vita è un dibattito - posso chiedere che il mio parere venga inserito nell'ordine del giorno? Se bisogna prendere la vita com'è, non sarebbe meglio stabilire com'è?"

1 commento:

Anonimo ha detto...

...Rispondere alla nostra vita in maniera autentica...e se non volessimo capire perché si è, ma solo esserlo?E'pur esso un senso?
Sarebbe come osservarci dall'esterno,e non riuscire a intervenire...

Il fine della nostra vita..........è vedere...si,vedere la bellezza di noi stessi,ma è giusto conservare un mistero, un pizzico d'imprevedibilità.
Perché non c'è cosa più incredibile di trovare qualcuno che ti riveli a te stesso.
ps:prof, bravo che si è sposato:)
La II B la migliore!!!

Lorenza